Moda mare, ringraziamo l’ing.Rèard che lanciò il bikini

Seppur le temperature e le condizioni climatiche continuano a fare scherzi tant’è che spesso, nella stessa giornata, ci ritroviamo a vivere temperature tra esse discordanti (primaverili durante il giorno ed invernali al mattino e a sera), possiamo dire che il countdown è ufficialmente iniziato e che in testa oramai tutti abbiamo una sola cosa: l’arrivo dell’Estate.

Voglia di estate, voglia di libertà

Voglia di pelle che sa di salsedine, voglia di pelle baciata dal sole, voglia di vita all’aria aperta, voglia di momenti di spensieratezza e libertà. E’ semplicemente questo ciò che tutti desideriamo arrivati in questo momento dell’anno.

Per vivere al meglio le nostre giornate estive, puntiamo lo sguardo alle proposte moda mare di quest’anno. Sono davvero tante e per tutti i gusti come quelle suggerite da  D&D, azienda leader nella produzione di costumi da bagno in proprio e in conto terzi, che da oltre 20 anni, veste i momenti più belli dell’estate.

Le nuove proposte beachwear sono davvero le più disparate; si passa dal bikini essenziale nel taglio e nel colore (per intenderci il classico bikini nero che hanno un po’ tutte al pari di un tubino nero nell’armadio) ai costumi da bagno con balze, volant, pailettes, stampe multicolor e animalier. Tra le molteplici proposte di quest’estate anche i costumi sportivi: reggiseni top, slip culotte o one piece olimpionici.

Insomma una moda mare quella del 2021 davvero generosa, che consente di seguire le tendenze del momento, senza mortificare i propri gusti e le proprie esigenze.

Moda Mare: la storia del costume da bagno

Se oggi, la moda mare consente tante alternative, in passato la vita delle bagnanti non è stata affatto semplice.

Seppur antichissimo il costume da bagno (in un mosaico dell’antica Roma sono raffigurate delle donne abbigliate con una sorta di odierno bikini), in passato l’abitudine di andare al mare era pressoché sconosciuta.

E’ nel  1750  che a Parigi si diffonde la moda dei bagni al mare e al lago. Per l’occasione viene creato un “costume da bagno” piuttosto ingombrante. Si trattava di un abito in tela spessa da marinaio, costituito da un corpetto e dei calzoni coperti il più delle volte da un’ampia gonna.

E’ all’inizio del 1900  che si diffonde la consuetudine del soggiorno al mare. Compaiono in questo periodo le prime cuffie da bagno e si diffonde l’uso della maglia per la confezione dei costumi.

Negli anni compresi tra il 1920 e il 1940 nell’ambito del beachwear si assiste a grandi rivoluzioni. Gli abiti da mare iniziano a ridursi. Si iniziano a mostrare le gambe, le braccia e gradualmente anche la schiena dal momento che le scollature tendono ad essere sempre più generose.

Il lancio del bikini

La grande rivoluzione si ebbe però nel 1946 quando venne lanciato per la prima volta il bikini. Non fu uno stilista a lanciarlo, bensì un ingegnere.

Louis Rèard, ingegnere automobilistico, aveva rilevato l’attività di lingerie inaugurata dalla madre. Aveva notato che sulle spiagge di Saint Tropez molte donne arrotolavano i propri costumi da bagno per garantirsi un’abbronzatura migliore. Decise così di creare un costume che lasciasse scoperto l’ombelico. Nacque così il primo bikini, che deve il nome alle Isole Bikini.

La creazione di Rèard destò però grande scalpore. Il bikini fu considerato “peccaminoso” e pertanto duramente osteggiato dal Vaticano e bandito in molti paesi compresa l’Italia. Le cose cambiarono solo quando alcune attrici e modelle iniziarono a mostrarsi in bikini. Indimenticabili, tra le altre, Rita Hayworth. Brigitte Bardot, Ursula Andress, e Lucia Bosè.

La vera e propria consacrazione del bikini si ebbe solo negli anni ’60  quando il costume a due pezzi divenne il simbolo della rivoluzione sessuale.

Oggi ogni donna possiede un bikini che, a differenza di quello creato da Rèard è ancora più “esplosivo” dal  momento che a restare scoperto non è più solo l’ombelico.

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